e la Casa de Asterion
vi invitano
ad una mostra
e spettacolo teatrale
Rivedremo le Farfalle?...
Domenica 28 ottobre vi aspettiamo alle ore 18.30
per una mostra collettiva organizzata da Arte e bottega presso
per una mostra collettiva organizzata da Arte e bottega presso
L'asino che vola
Via Antonio Coppi 12/ D, Roma
(Zona Piazza Zama; Metro Furio Camillo)
seguirà alle ore 20.00
una performance teatrale
a cura di
Laura Sales, Andrea Luceri e Franco Barletta
Tanti buoni cibi, opere d'arte e una performance si alternano in questa serata dal titolo "Rivedremo le farfalle"...ogni artista ha espresso la sua visione personale su questa frase; questa tematica che evoca ad ognuno qualcosa di diverso...nulla è stato detto della fonte originaria...tutto verrà detto quella sera.
costo della serata con buffet/aperitivo € 12.00
è gradita la conferma
per info: Franco Brletta 3471008097 - Laura Sales 3209640077 - Andrea Luceri 3460314512
ALCUNE DELLE OPERE PRESENTI ALLA MOSTRA
LO SPETTACOLO
RIVEDREMO LE
FARFALLE
Lo
spettacolo teatrale “rivedremo le
farfalle” trae spunto dalla poesia di Pavel Friedmann “Qui non ho visto nemmeno una farfalla” ed è strutturato come una
breve ed intensa favola che parla del reale, che sotto forma artistica e
poetica colpisce i cuori di grandi e piccini e ci aiuta a non dimenticare
quello che solo la memoria può aiutare a far sì che non si ripeta.
Il
dramma della shoah si ripete ogni
giorno, muta solo il suo nome, il popolo a cui è diretto, il luogo geografico,
l’artefice, ma ancora oggi sulla terra milioni, miliardi di bambini, di donne e
di uomini vengono uccisi, sterminati, annientati a causa del potere, della
follia di altri uomini.
Rivedremo le farfalle è uno spettacolo teatrale rivolto a bambini e
ragazzi a partire dalla scuola elementare.
La
compagnia Los Toritos ha deciso di
realizzare un’unica messa in scena sia per le scuole che per il pubblico del
teatro serale perché crede che i grandi temi non abbiano bisogno di grandi
parole ma che la semplicità delle immagini e del racconto vada più a fondo di
discorsi complessi. La guerra, lo sterminio, le deportazioni, le persecuzioni
non anno bisogno di altro che di essere raccontate nel modo più diretto e umano
possibile; perché solo così, solo con la forma propria dell’innocenza possono
andare oltre i pregiudizi e la razionalità che spesso indurisce il cuore.
La
sua struttura scenografica è molto semplice proprio perché nasce dall’idea di
essere itinerante, di poter raggiungere ogni luogo, di non necessitare di uno
spazio apposito.
Protagonisti
della storia:
un’attrice/un attore che racconta/ano ed un pittore che crea con
pastelli e colori il paesaggio, le immagini che compongono il tempo-spazio
drammaturgico.
Lo
spettacolo è come un grande libro che viene scritto e disegnato davanti agli
occhi del pubblico, con la semplicità di un bambino e la purezza di chi ancora
non accetta che possa trionfare il male. Di chi ancora sogna di
rivedere le farfalle, di gioire dei campi verdi e del colore del sole.