mercoledì 17 ottobre 2012

rivedremo le farfalle?... spettacolo teatrale

Arte in bottega 
e la Casa de Asterion

vi invitano 
ad una mostra
e spettacolo teatrale



Rivedremo le Farfalle?...

Domenica 28 ottobre vi aspettiamo alle ore 18.30
 

per  una mostra collettiva organizzata da Arte e bottega presso

 L'asino che vola
 

Via Antonio Coppi 12/ D, Roma
(Zona Piazza Zama; Metro Furio Camillo)

 
seguirà alle ore 20.00  
una performance teatrale a cura di 
                Laura Sales, Andrea Luceri e Franco Barletta

Tanti buoni cibi, opere d'arte e una performance si alternano in questa serata dal titolo "Rivedremo le farfalle"...ogni artista ha espresso la sua visione personale su questa frase; questa tematica che evoca ad ognuno qualcosa di diverso...nulla è stato detto della fonte originaria...tutto verrà detto quella sera.
costo della serata con buffet/aperitivo € 12.00  
                                      è gradita la conferma
 
per info: Franco Brletta 3471008097 - Laura Sales 3209640077 - Andrea Luceri 3460314512


ALCUNE DELLE OPERE PRESENTI ALLA MOSTRA



LO SPETTACOLO

RIVEDREMO LE FARFALLE

Lo spettacolo teatrale “rivedremo le farfalle” trae spunto dalla poesia di Pavel Friedmann “Qui non ho visto nemmeno una farfalla” ed è strutturato come una breve ed intensa favola che parla del reale, che sotto forma artistica e poetica colpisce i cuori di grandi e piccini e ci aiuta a non dimenticare quello che solo la memoria può aiutare a far sì che non si ripeta.

Il dramma della shoah si ripete ogni giorno, muta solo il suo nome, il popolo a cui è diretto, il luogo geografico, l’artefice, ma ancora oggi sulla terra milioni, miliardi di bambini, di donne e di uomini vengono uccisi, sterminati, annientati a causa del potere, della follia di altri uomini.


Rivedremo le farfalle è uno spettacolo teatrale rivolto a bambini e ragazzi a partire dalla scuola elementare.

La compagnia Los Toritos ha deciso di realizzare un’unica messa in scena sia per le scuole che per il pubblico del teatro serale perché crede che i grandi temi non abbiano bisogno di grandi parole ma che la semplicità delle immagini e del racconto vada più a fondo di discorsi complessi. La guerra, lo sterminio, le deportazioni, le persecuzioni non anno bisogno di altro che di essere raccontate nel modo più diretto e umano possibile; perché solo così, solo con la forma propria dell’innocenza possono andare oltre i pregiudizi e la razionalità che spesso indurisce il cuore.

La sua struttura scenografica è molto semplice proprio perché nasce dall’idea di essere itinerante, di poter raggiungere ogni luogo, di non necessitare di uno spazio apposito.


 Protagonisti della storia:
 un’attrice/un attore che racconta/ano ed un pittore che crea con pastelli e colori il paesaggio, le immagini che compongono il tempo-spazio drammaturgico.

Lo spettacolo è come un grande libro che viene scritto e disegnato davanti agli occhi del pubblico, con la semplicità di un bambino e la purezza di chi ancora non accetta che possa trionfare il male. Di chi ancora sogna di rivedere le farfalle, di gioire dei campi verdi e del colore del sole.




 

Nessun commento:

Posta un commento