Equinozia
mostra di pittura.... e un po' di poesia
vi aspettiamo alla Città dell'altra economia
a Testaccio da Venerdì 30 alle 16,00 (inaugurazione)
fino all'8 dicembre
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omaggio a emilio trentanni |
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Questo tema sui cavalli “ dipingendo “ lo abbiamo creato, estrapolato, dandogli interpretazioni speciali e uniche nello stendere i colori.
Nell’utilizzare il pennello sulla tela noi siamo e diventiamo i cavalli e facciamo uscire dalla nostra interiorità, a volte la pace di questo animale, a volte, l’irrequietezza e, talvolta addirittura il nitrito che esprime il nostro dolore della fatica di vivere.
Cavalli
Cavalli
imbizzarriti
vanno nel
vento:
i miei
pensieri stanchi!
Uno solo si
sofferma
sulle nuvole
nere grigie
e invia
raggi
rosso-viola
invadendo
l’infinito.
Le criniere
sventolano
quali frecce
nere
e
pungono la mia
anima.
Mi guardo!
E’ la mia
presenza
che mantiene
le briglie
dolcemente
lasciandoli
liberi
di andare.
Marisa Muzi
L’odore del frumento
Distese di
frumento,
spighe dorate,
il cavallo
bruno dell’infanzia
trotta verso
la stalla,
il carro
gonfio di legna.
La criniera
arruffata
smossa
dall’aria profumata
enfatizza il
tenero ricordo
della fattoria
dei nonni.
La serenità,
la carezza
lieve
di quelle mani
stanche,
la campagna
assolata,
l’odore di
buono,
letto di
speranza
per giovani
sogni.
Gloria Baldazzi
Cavalli e cavallucci
L’idea de
stare ‘n groppa a un ber destriero
Magari quelli
fatti co’ la legna…
È stato sempre
er sogno veritiero
De ‘lli
bambini che… fanno la lagna.
Na’ notte me
sognai ‘n fatto strano
Avevo
conquistato tutto er Monno
L’America la Russia e l’Ottomano…
Tutto pijavo senza
toccà mai ‘er fonno
Ero bardato a sede
s’un cavallo…
Bastava che
facessi quattro gesti…
E li sordati
mij prodighi e lesti
A l’inimico je
staccava’er collo.
Tutto de’n
botto lo sparo d’en cannone…
C’ebbi la senzazione…
de cade n’er voto…
Senza arivà maij ‘n fonno!!!
L’omini grandi
quanno stanno ‘n groppa
Se sentono
sto’ cavolo…, ‘na “casta”
De
libertà ne pijeno ‘n po’ troppa…
Potere e avvidità
… niente j’abbasta!
Giorgio Ferretti
Sono di guardia
Nel giardino
rigoglioso
vicino al lago
due cavalli
sono fermi,
attenti, nel
loro stare.
La loro testa
a volte
si muove
lenta:
carezzo appena
il loro muso:
belli, alteri,
essi mi
guardano;
il loro
sguardo dolce
mi parla
con
delicatezza
della loro
pace,
della loro
progenie
che
scorrazzava
libera nelle
praterie.
Intanto le
barche vicine
si dondolano,
mentre i remi
si immergono
nell’energia
dell’acqua
e tutto è un
quadro della natura
mentre le
briglie al collo,
tenute
dall’uomo
li inducono al
servizio di guardia
per me, per
noi,
per tutti i
cittadini.
Marisa Muzi
Un giorno indimenticabile
Sello il
cavallo,
il respiro è
nuvola
nell’aria
fredda del mattino.
Salto in
groppa,
il vento
prende forza,
la criniera
solletica le dita;
negli sbuffi
un po’ inquieti
come onde del
mare,
si manifestano
ricordi
di una perduta
libertà.
Sento il
sorriso dei campi dorati
fare eco al
mio umore:
serro tra le
gambe
i suoi fianchi
possenti,
mentre sassi
smossi dal galoppo
raggiungono
gli zoccoli.
Il trotto mi
conduce
tra alberi di
conifere
svettanti al
cielo,
i pensieri,
nuvole bianche.
Mani serrate
ai finimenti
il suo odore
mi sfiora,
fiato dolce
d’erba e di fieno.
La mano si
sposta
sul muso di
bambagia,
gli attenti
occhi profondi
la tenerezza
dell’anima
selvaggia,
un nitrito che
si fa voce.
Gloria Baldazzi